L’influenza stagionale è una malattia respiratoria caratterizzata da sintomi tipici che includono l'insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari e da altri sintomi comuni quali mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Nausea, vomito e diarrea si possono verificare, specialmente nei bambini. Nella maggior parte delle persone la gravità della malattia va da lieve a moderata con la guarigione entro una settimana o dieci giorni dalla comparsa dei sintomi, in alcuni soggetti tuttavia, (anziani di 65 anni e oltre, bambini piccoli, adulti e bambini con patologie croniche) la malattia influenzale può manifestarsi in forme gravi, caratterizzate dall’insorgenza di complicanze quali polmonite virale, polmonite batterica secondaria, peggioramento delle condizioni mediche sottostanti, che possono comportare il ricovero in ospedale e anche la morte.1
L’influenza è il risultato dell’infezione da parte di due virus, il virus di tipo A e il virus di tipo B. Il virus di tipo A è classificato utilizzando le proteine di membrana, emoagglutinina e neuraminidasi, ed è presente in due sottotipi principali, il ceppo pandemico H1N1 e il ceppo H3N2. Il virus di tipo B invece, è presente nelle forme B/Victoria e B/Yamagata. Entrambe le forme del virus di tipo B ogni anno circolano nella popolazione e sono responsabili di circa il 25% dei casi di influenza, prevalentemente nei bambini e negli adolescenti.1,2 Nei bambini, i casi di influenza fatali o che hanno portato all’ospedalizzazione, sono principalmente associati al sottotipo B del virus influenzale.2
L'influenza è trasmessa principalmente dalle goccioline diffuse attraverso la tosse o gli starnuti e può anche essere trasmessa attraverso il contatto diretto o indiretto con le secrezioni respiratorie contaminate. Gli adulti possono essere in grado di diffondere l'influenza ad altri da un giorno prima dell'inizio dei sintomi a circa cinque giorni dopo l'inizio dei sintomi. I bambini e le persone con un sistema immunitario indebolito possono essere più contagiosi.1
Sulla base di queste considerazioni risulta evidente come le strategie che possono essere messe in atto per contrastare la diffusione di questa patologia comprendano i) la diagnosi precoce dell’infezione; ii) la vaccinazione antinfluenzale e iii) l’immunostimolazione, specialmente nel bambino.
In particolare, nel contesto attuale di pandemia di COVID-19, l’inserimento dei bambini e degli adolescenti sani nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza stagionale dovrebbe essere tenuto in forte considerazione. Il ricorso alla vaccinazione contro l’influenza in queste classi di popolazione, infatti, oltre che fornire una protezione dal rischio di complicanze e ricoveri e ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani, consentirà un orientamento più facile alla diagnosi in caso di comparsa sintomi alle vie aeree superiori, che l’influenza condivide con la malattia da coronavirus SARS-CoV-2.
Infatti, nonostante i sintomi più comuni della malattia COVID-19 siano febbre (85.6%), tosse secca (68.7%), astenia (39.4%), ipogeusia (24%), iposmia (20%), nei soggetti pauci-sintomatici, allo stadio iniziale della malattia, sono le affezioni delle alte vie respiratorie a essere riscontrate tanto che in questi pazienti si osservano frequentemente faringodinia (12.4%), congestione nasale (3.7%) e rinorrea.3,4
La possibilità di una diagnosi differenziale della sintomatologia COVID-19 rispetto a quella influenzale, risulterà di fondamentale importanza durante la prossima stagione invernale, cioè quando non potrà essere esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2. Il riconoscimento precoce dei casi di COVID-19 consentirebbe di contenere l’epidemia, evitando di mettere sotto pressione il sistema sanitario nazionale, ridurre i ricoveri ospedalieri e diminuire i contagi.
In questo contesto si posiziona la recente Circolare ministeriale “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021”, in cui si legge espressamente che “nella prossima stagione influenzale 2020/2021, non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-CoV-2, pertanto, si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare nei soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e Influenza. Vaccinando contro l’influenza, inoltre, si riducono le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e gli accessi al pronto soccorso.”1
1.Circolare ministeriale “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021
2.Mameli C. et al. Influenza Vaccination: Effectiveness, Indications, and Limits in the Pediatric Population. Front. Pediatr. 7:317. doi: 10.3389/fped.2019.00317
3.Krajewska J et al. COVID‑19 in otolaryngologist practice: a review of current knowledge. European Archives of Oto-Rhino-Laryngology. 2020 https://doi.org/10.1007/s00405-020-05968-y
4.Lovato A, de Filippis C. Clinical Presentation of COVID-19: A. Systematic Review Focusing on Upper Airway Symptoms. Ear, Nose & Throat Journal. 2020. doi: 10.1177/0145561320920762